Museo delle Navi, spazio espositivo in progress

Il nuovo Museo nasce come uno spazio espositivo dinamico e in continua evoluzione. Al centro del percorso c’è l’eccezionale scoperta delle navi antiche, ma l’obiettivo è molto più ampio: valorizzare il patrimonio archeologico del porto di epoca romana e restituirgli vita e contesto, attraverso un progetto “in progress” che prevede nuovi scavi, restauri visibili al pubblico e una rete culturale di cui il museo diventa il cuore pulsante.

8. Foto pulitura F3 sotto la teca

Il nuovo Museo nasce come uno spazio espositivo dinamico e in continua evoluzione. Il fulcro dell’esposizione è costituito dalle imbarcazioni romane, ma l’obiettivo è molto più ampio: valorizzare il patrimonio archeologico del porto di epoca romana e restituirgli vita e contesto, attraverso un progetto in progress che prevede nuove attività come mostre temporanee, restauri visibili al pubblico e una rete culturale di cui il museo diventa il cuore pulsante.

Il Museo delle Navi è stato concepito come uno spazio espositivo in progress. Partendo dall’allestimento iniziale incentrato sulle navi, la finalità, è quella di continuare ad ampliare e arricchire il patrimonio museale per inserirlo nel suo contesto, con il progressivo recupero dei resti del porto antico e la creazione di una rete di cui il museo stesso diventi il centro propulsore.

In quest’ottica anche il restauro delle navi è stato concepito come work in progress e il pubblico ha potuto assistere in diretta alle attività di restauro svolte sulle imbarcazioni romane.

Il rinnovamento del Museo ha rappresentato un impegno importante per il Parco archeologico di Ostia antica, e ha contribuito a consolidare i rapporti con il Comune di Fiumicino e con Aeroporti di Roma, che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera, nel comune intento di promuovere lo sviluppo culturale del territorio e del litorale romano. Altrettanto rilevante è stata la collaborazione scientifica con il Centre Camille-Jullian (CNRS, Aix Marseille Université), con la British School at Rome, con la University of Southampton, e con la Universidad de Huelva.

La realizzazione del nuovo Museo è stata possibile grazie al lavoro di decine di professionisti e di operai impegnati nella ristrutturazione dell’edificio in tutti i suoi aspetti, dall’adeguamento delle dotazioni impiantistiche, al rinnovamento dell’aspetto esterno del Museo, al nuovo allestimento espositivo e infine all’abbattimento delle barriere architettoniche:

  • Alessandro D’Alessio, Direttore del Parco archeologico di Ostia antica
  • Renato Sebastiani, responsabile scientifico, responsabile del procedimento
  • Silvia Breccolotti, architetto Direttore dei Lavori
  • Mauro Bruni, assistenza amministrativa
  • Valeria Casella e Daniela Tarica, verifica progetto restauro navi
  • Michele Orzano, responsabile monitoraggi
  • Tiziana Sorgoni, responsabile restauratore
  • Alberto Tulli, responsabile valorizzazione
  • Luca Argentieri, ingegnere progetto impianti
  • Giulia Boetto e Simon Keay consulenti scientifici
  • Giulia Boetto, Daniela Peloso, Pierre Poveda, ricostruzione 3D dei relitti
  • Stefano Borghini, Cristina Collettini e Gabriella Strano, architetti progettisti
  • Giuseppe Carluccio, ingegnere progettazione strutturale
  • Irene Cristofari, Martina Patriarca, restauratori, progetto restauro navi
  • Danilo De Filio, progettazione e realizzazione grafica
  • Maria Teresa Donzelli, architetto progettista
  • Etienne Forestier, realizzazione video
  • Giampaolo Luglio, rilievo fotogrammetrico dei relitti
  • Francesca Pescosolido e Giuseppe Silvestri, responsabili per la sicurezza
  • Stefania Pietrini, Franca Tortora, assistenti all’accoglienza
  • Andrea Delle Fratte, assistenza amministrativa
  • Mariano Delle Fratte, direttore operativo
  • Livia Scipioni, architetto, progetto espositivo
  • Lattanzi s.r.l., impresa esecutrice
  • Linea Gobbato snc, struttura per il restauro dei relitti
  • Fabrica Conservazione e Restauro s.c.p.l., restauro dei relitti