Il nuovo Museo nasce come uno spazio espositivo dinamico e in continua evoluzione. Il fulcro dell’esposizione è costituito dalle imbarcazioni romane, ma l’obiettivo è molto più ampio: valorizzare il patrimonio archeologico del porto di epoca romana e restituirgli vita e contesto, attraverso un progetto in progress che prevede nuove attività come mostre temporanee, restauri visibili al pubblico e una rete culturale di cui il museo diventa il cuore pulsante.
Il Museo delle Navi è stato concepito come uno spazio espositivo in progress. Partendo dall’allestimento iniziale incentrato sulle navi, la finalità, è quella di continuare ad ampliare e arricchire il patrimonio museale per inserirlo nel suo contesto, con il progressivo recupero dei resti del porto antico e la creazione di una rete di cui il museo stesso diventi il centro propulsore.
In quest’ottica anche il restauro delle navi è stato concepito come work in progress e il pubblico ha potuto assistere in diretta alle attività di restauro svolte sulle imbarcazioni romane.
Il rinnovamento del Museo ha rappresentato un impegno importante per il Parco archeologico di Ostia antica, e ha contribuito a consolidare i rapporti con il Comune di Fiumicino e con Aeroporti di Roma, che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera, nel comune intento di promuovere lo sviluppo culturale del territorio e del litorale romano. Altrettanto rilevante è stata la collaborazione scientifica con il Centre Camille-Jullian (CNRS, Aix Marseille Université), con la British School at Rome, con la University of Southampton, e con la Universidad de Huelva.
La realizzazione del nuovo Museo è stata possibile grazie al lavoro di decine di professionisti e di operai impegnati nella ristrutturazione dell’edificio in tutti i suoi aspetti, dall’adeguamento delle dotazioni impiantistiche, al rinnovamento dell’aspetto esterno del Museo, al nuovo allestimento espositivo e infine all’abbattimento delle barriere architettoniche:
- Alessandro D’Alessio, Direttore del Parco archeologico di Ostia antica
- Renato Sebastiani, responsabile scientifico, responsabile del procedimento
- Silvia Breccolotti, architetto Direttore dei Lavori
- Mauro Bruni, assistenza amministrativa
- Valeria Casella e Daniela Tarica, verifica progetto restauro navi
- Michele Orzano, responsabile monitoraggi
- Tiziana Sorgoni, responsabile restauratore
- Alberto Tulli, responsabile valorizzazione
- Luca Argentieri, ingegnere progetto impianti
- Giulia Boetto e Simon Keay consulenti scientifici
- Giulia Boetto, Daniela Peloso, Pierre Poveda, ricostruzione 3D dei relitti
- Stefano Borghini, Cristina Collettini e Gabriella Strano, architetti progettisti
- Giuseppe Carluccio, ingegnere progettazione strutturale
- Irene Cristofari, Martina Patriarca, restauratori, progetto restauro navi
- Danilo De Filio, progettazione e realizzazione grafica
- Maria Teresa Donzelli, architetto progettista
- Etienne Forestier, realizzazione video
- Giampaolo Luglio, rilievo fotogrammetrico dei relitti
- Francesca Pescosolido e Giuseppe Silvestri, responsabili per la sicurezza
- Stefania Pietrini, Franca Tortora, assistenti all’accoglienza
- Andrea Delle Fratte, assistenza amministrativa
- Mariano Delle Fratte, direttore operativo
- Livia Scipioni, architetto, progetto espositivo
- Lattanzi s.r.l., impresa esecutrice
- Linea Gobbato snc, struttura per il restauro dei relitti
- Fabrica Conservazione e Restauro s.c.p.l., restauro dei relitti