Miscellanea Guido Calza

Una raccolta degli scritti di Guido Calza, direttore degli scavi di Ostia dal 1924 al 1946

Guido Calza nel 1943 (Fondo G. Calza, b. 58).

Guido Calza (Milano, 21 aprile 1888 – Roma, 14 aprile 1946) è stato per più di vent’anni direttore degli Scavi di Ostia.

Dopo gli studi all’Università di Roma con Karl Julius Beloch e Dante Vaglieri, nel 1912 fu nominato ispettore alle antichità presso gli Scavi di Ostia, dove iniziò a collaborare con Italo Gismondi e con il suo maestro Vaglieri. Partito volontario nella Grande Guerra, studiò con particolare attenzione la sistemazione dei resti archeologici del Friuli Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, pubblicando anche una guida illustrata di Pola. Dopo una spedizione in oriente, decise di tornare a Ostia, dove venne nominato Direttore degli scavi nel 1924. Durante i vent’anni della sua direzione raddoppiò l’estensione dell’area scavata: prolifico e attivissimo divulgatore, scrisse un gran numero di articoli, contributi giornalistici, memoriali e monografie, in gran parte conservati nella Biblioteca Ostiense all’interno di faldoni rilegati.

Ebbe molteplici interessi: nei primi anni, forse per influenza del padre Arturo Calza, si concentrò sull’edilizia romana, teorizzando il parallelo tra i complessi abitativi intensivi dell’antichità (le insulae) e i moderni condomini. In seguito chiarì l’articolazione interna e la funzione dei numerosi magazzini granari cittadini, gli horrea. Passato allo studio di Isola Sacra, riportò alla luce con una fortunata campagna di scavo la Necropoli del Portus Romae: pochi anni dopo fu la volta della Necropoli Laurentina, situata a sud della città. Appassionato anche di epigrafia, curò le prime edizioni dei Fasti Ostienses, indagò insieme a Gismondi i resti del castrum repubblicano, non tralasciò di interessarsi della scultura e dell’urbanistica della città antica. Attento anche alla valorizzazione, promosse attivamente il restauro degli edifici man mano riportati alla luce e sostenne fortemente la ricostruzione del teatro per ospitare le rappresentazioni teatrali classiche. Sostenuto attivamente dal regime durante il ventennio fascista, seppe sfruttare abilmente i suoi legami con il mondo accademico e politico, proponendo Ostia come maestoso fondale di rovine per l’Esposizione Universale del 1942, mai realizzata.

Durante la Seconda Guerra Mondiale riuscì a salvare quasi interamente il patrimonio storico-artistico degli Scavi, disponendo un’efficace sistema di protezione antiaerea. Debilitato dalle vicende belliche, si spense nel 1946, non prima di aver riaperto al pubblico gli scavi e il Museo. Il funerale si tenne nella cd. “Basilica Cristiana” e ora riposa nella chiesa di S. Ercolano accanto al maestro Dante Vaglieri.

 

Gli inizi della carriera: ispettore degli Scavi di Ostia

(1911-1923)

 

Guido Calza nello scavo della Casa dei Triclini, 1923 (Archivio Fotografico, neg. B2314).

1911

1912

1913

1914

1915

1916

1917

1918

1919

1920

1921

1922

1923

 

Direttore degli Scavi di Ostia (1924-1939)

 

Guido Calza circondato dal personale della Soprintendenza di Ostia antica, in uno scatto del 1932. Sulla sinistra si riconosce Italo Gismondi (Archivio Fotografico, neg. A 2230).

1924

1925

1926

1927

1928

1929

1930

1931

1932

1933

1934

1935

1936

1937

 

Gli scavi per l’Esposizione Universale di Roma (1938-1942)

 

Guido Calza (a destra) esamina il gruppo dei lottatori (inv. 1138), appena riportato in luce presso la Schola del Traiano, in uno scatto dell’8 luglio 1938 (Archivio Fotografico, neg. C 1314).

 

1938

1939

1940

1941

1942

 

 

Gli ultimi anni (1943-1946)

 

1943

  • G. Calza, “Die Wiedererstehung von Ostia” in Italien 2, 1943, pp. 36-40.

1944

 

 

Pubblicazioni postume